Ci sono tanti tipi di immersione e tutti dagli effetti assai piacevoli. Che sia un’immersione in un mare cristallino, in una cultura, in una lettura, è proprio il significato della parola immersione che conduce all’autentico appagamento. E’ assaporare con tutti e cinque i sensi, non mordere e fuggire senza lasciarsi alcuna traccia addosso di quell’esperienza. E’ varcare quella soglia ed entrare in un nuovo mondo, lasciarsi pervadere e contaminare positivamente da ciò che si sta sperimentando. Un’immersione è un approccio alla base di un viaggio navago.
Quando l’immersione incontra il bosco, diventa anche terapia, il forest bathing. Letteralmente un “bagno di foresta”, è una pratica di origine nipponica nata nel 1980 circa, per contrastare gli effetti negativi di cui la società odierna si accompagna.
Le persone soprattutto appartenenti alle popolazioni tecnologicamente sviluppate come Giappone e U.S.A., trascorrono la maggior parte del loro tempo in ambienti chiusi, ma l’uomo nasce per vivere all’aperto, in connessione con la natura.
Il forest bathing, lo shinrin-yoku in lingua originaria, fu inserito nel programma sanitario nazionale giapponese, con lo scopo di ridurre lo stress che i ritmi frenetici della vita cittadina causa e sensibilizzare le persone alla protezione delle foreste. E’ una pratica che si sta diffondendo sempre di più anche nel mondo occidentale, tanto che sono nate scuole che formano guide olistiche di forest bathing, per vivere e far vivere appieno al prossimo i benefici che un’immersione nella foresta può offrire.
Studi hanno dimostrato che tre giorni ritmati da tre/quattro ore nel bosco, originano benefici che si protraggono fino a un mese. Le cellule del sistema immunitario svolgono un’attività più intensa contro le malattie, il cortisolo, l’ormone dello stress, si abbassa come anche la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, favorisce la produzione di vitamina D ed aiuta a distendere i nervi. Migliora la concentrazione, libera la mente e aumenta la creatività. Risulta essere una pratica eccellente contro la depressione.
In sostanza, il forest bathing è praticare esercizi fisici soft, sensoriali, creativi e meditativi, circondati dai polmoni verdi della natura, che rinnovano il respiro e donano un nuovo soffio vitale.
Qing Li, il presidente della Japanese Society of Forest Medicine situata a Tokyo, è un immunologo e uno dei massimi esperti in materia, scoprendo i benefici dello shinrin-yoku circa trent’anni fa. Di seguito, una sua intervista sull’arte e la scienza del forest bathing.
Il forest bathing non è una semplice passeggiata nei boschi, è un’esperienza consapevole nella natura e della natura, che apporta benefici a corpo e mente. Si avvale della mindfulness, quell’attitudine e pratica che conduce alla consapevolezza di sé e della realtà circostante, riportandola al presente, privandola di approcci giudicanti. Una mindfulness catalizzata dall’ambiente naturale.
Sebbene siano già motivazioni più che sufficienti, stare all’aperto non è solo esplorare nuovi, affascinanti, mondi e prendersi cura della propria salute fisica. La vita all’aria aperta è un ottimo posto per migliorare anche il benessere mentale, rende più facile disconnettersi dal caos della solita vita quotidiana e connettersi alla vibrazioni rilassanti e rigeneranti della natura, che altro non è che la nostra vera casa.
Penna di Benedetta Perissi
La colonna sonora per immergersi nella foresta?
