Agosto volge al termine e con se porta via anche le vacanze estive. Malinconia, voglia di evasione assalgono chiunque rientri in terra quotidiana. Per sognare o per davvero, l’unico modo per far fronte alla tristezza post-viaggio, è viaggiare ancora, che sia con la mente o con i piedi.
Se lo zaino è sempre pronto, smettete di sognare e gambe in spalla, settembre è il momento migliore per intraprendere uno degli itinerari trekking più belli del mondo, la Via Dinarica.
Da nord a sud, circa 1.900 chilometri di percorso attraversa la penisola balcanica seguendo idealmente la catena montuosa delle Alpi Dinariche, collegando Slovenia, Serbia, Montenegro, Kosovo, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Albania e Macedonia.
Vette e laghi alpini, valli profondamente incise, rigogliose foreste e spettacolari canyon, fra cui quello più lungo d’Europa, la gola creata dal fiume Tara, seconda solo al Grand Canyon; paesaggi sbalorditivi che si alternano al ritmo piacevole del cammino. Cammino che si snoda su una rete di vecchi sentieri, itinerari bellici, percorsi utilizzati dai pastori per la transumanza e antiche rotte commerciali; un viaggio a piedi tra natura e storia, una storia recente e difficile che ha cambiato i confini geopolitici dell’intera regione e la sorte di molti popoli.
Oltre a una natura incontaminata quanto spettacolare, sul percorso si incontrano testimonianze storiche lasciate dai Romani e dagli Ottomani, memorie di guerra, case di pastori, edifici sacri cattolici, musulmani e ortodossi. Un viaggio nel tempo e in una storia s noi vicina.
Sono tre le possibilità di percorrenza lungo le Alpi Dinariche e alla scoperta dei Balcani: il percorso blu che segue la linea della costa del Mar Adriatico con l’opportunità di godersi e immergersi in un mare cristallino, quello bianco, il più impegnativo, che si svolge prevalentemente sui crinali delle vette toccando le più alte Dinaridi di ciascun stato attraversato e il percorso verde, che si snoda più all’interno della penisola rispetto ai precedenti fra spettacolari foreste e cascate.
Tre percorsi escursionistici per esplorare una terra meravigliosa; un unico percorso sociale per creare legami costruttivi fra nazioni che negli ultimi decenni hanno visto aspri scontri e scissioni.
Percorrendo il tratto di itinerario in Bosnia ed Erzegovina, si intercetta lo Stari Most (il Ponte Vecchio) che esattamente si trova nella città di Mostar. Fu costruito dagli Ottomani circa cinque secoli fa e fu distrutto durante la guerra nel 1993, evento apice della guerra che i croati condussero contro i bosniaci musulmani. Appena terminato il conflitto ne cominciò subito la ricostruzione per terminare nel 2004.
La Via Dinarica non è solo un itinerario trekking, è un progetto supportato dal UNDP e USAID che si pone l’obiettivo di portare armonia e collaborazione fra le popolazioni che occupano il territorio e di risollevare la situazione economica delle aree rurali grazie al turismo lento e sostenibile e alla conseguente fioritura di strutture e attività complementari che coinvolgerebbero la popolazione locale.
E’ possibile intraprendere la Via Dinarica a piedi o in mountain bike ed è possibile compierla a tappe; ogni qual volta si abbia voglia di avventura e di intraprendere uno dei sentieri meno battuti d’Europa, ma non per questo meno spettacolare e affascinante.
Penna di Benedetta Perissi
La colonna sonora per esplorare questi luoghi?
