La vite

Nome scientifico: Vitis vinifera L.

FamigliaVitaceae.

Nome volgare: vite comune, vite euroasiatica.

Etimologia: al latino vitis tralcio di vite, sarmento, usato pure per indicare altre piante rampicanti.

Vite uva

RICONOSCIMENTO

Portamento: è un arbusto rampicante dal fusto contorto, è verticale ma può avere diversa inclinazione a seconda della forma di allevamento ed è caratterizzato da una corteccia che si sfalda longitudinalmente.

Foglia: è formata da un picciolo di diversa lunghezza e costituita da cinque lobi principali su una forma di base a cuore e di colore verde chiaro; è anche detta pampino. Le foglie sono una qualità diagnostica per il riconoscimento dei vitigni delle varie specie.

Fiore: i fiori non sono singoli, formano un’infiorescenza riuniti nel grappolo, hanno calice con 5 sepali e corolla di 5 petali e sono piccolo e giallo-verdastri; il numero dei fiori per grappolo è molto variabile, possono arrivare fino a 100.

Frutto: è una bacca o acino di forma e colore variabile: giallo, viola o bluastro e raggruppato in grappoli, tale infruttescenza è chiamata uva, impiegata nella produzione del vino.

DISTRIBUZIONE

Habitat: è una pianta eliofila ed ha una vasta adattabilità al clima, ne predilige comunque uno temperato con estate calda e lunga per la maturazione dei frutti e inizia a manifestare danni quando si raggiungono circa i -15°C in inverno e i -5°C in caso di brinate tardive. Vegeta dal livello del mare fino alla collina.

Diffusione: è molto comune grazie alla sua adattabilità climatica e l’impiego nella produzione del vino ha fatto si che venga coltivata in maniera massiccia, ma è anche presente spontaneamente in boschi caducifogli, come i querceti.

Areale: viene coltivata praticamente in tutto il mondo tranne che ai poli e a latitudini con clima rigidi; in Europa la coltivazione e diffusione è prevalentemente concentrata in Italia, Francia e Spagna, ma anche in tutta la parte meridionale dell’ex Unione Sovietica. Il centro originario della sua domesticazione, si pensa sia stato in Asia Minore e in Transcaucasia, dove la pianta fu selezionata a partire dall’8000 a.C.

PROPRIETA’

Ricchissime di antiossidanti, ha proprietà diuretiche, rinfrescanti, dietetiche e antinfiammatorie; le foglie e i viticci raccolti durante l’estate sono ritenuti un ottimo depurativo del sangue, particolarmente adatto ai sofferenti di gotta e artrosi. Risulta utile a combattere la fragilità capillare, irritazioni della pelle, microcircolazione, edemi, emorroidi, cellulite. Inoltre, l’uva, è noto che abbia delle virtù dietetiche, sia come frutto che come succo.

USI

Impiego terapeutico: La linfa di vite viene usata per preparare dei lavaggi agli occhi che sono utili in caso di blefarite, orzaiolo, congiuntivite e cheratite. Nella tradizione popolare, le foglie raccolte al loro completo sviluppo, si impiegano per fare tisane astringenti e rinfrescanti, mentre i fiori e i frutti spesso sono utilizzati per aromatizzare le tisane. Inoltre esiste una vera e propria cura dell’uva, l’ampeloterapia, che può essere praticata utilizzando il suo succo.

Impiego alimentare: la viticoltura è la pratica più conosciuta dove il frutto della vite viene impiegato e viene coltivato per la produzione del vino, la bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione dell’uva al centro di una vera e propria scienza, l’enologia. L’uva viene destinata anche al consumo fresco oppure può essere impiegata per ottenere: succhi limpidi, sciroppati al naturale da aggiungere alle macedonie, prodotti conservati in alcool, distillazione e uva secca.

In Toscana, dove è particolarmente forte la tradizione e coltura della vite, esistono feste e sagre dedicate a questa pianta e il suo frutto e varie ricette, tra cui la schiacciata con l’uva, un dolce povero preparato con pasta di pane e uva fragola molto buono e semplice da gustare nel periodo autunnale.

Impiego manuale: Dotata di bellissime foglie autunnali color porpora scuro, la Vitis vinifera è utilizzata molto a scopi ornamentali.

TOSSICITA’

La vite non presenta tossicità, se non nell’uso smodato della bevanda alcolica derivante dal frutto.

CURIOSITA’

La scoperta che i cicchi d’uva in fase di marcescenza fermentano e diventano ricchi di alcol, non è specifica umana: si sono riscontrati diversi casi di animali, ad esempio gli elefanti, che vanno alla ricerca intenzionalmente delle proprietà inebrianti dei frutti caduti a terra e in fermentazione.

SPECIE SIMILI

Sono numerose le specie di vite che vanno a comporre vari vitigni e diverse qualità di vino, tra queste si ricorda Vitis amurensis, Vitis aestivalis Vitis berlandieri.

N.B. Le applicazioni farmaceutiche sono qui indicate a mero scopo informativo, pertanto si declina ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo medicinale, estetico o alimentare.

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